Piero Dorfles “Chiassovezzano”

08 Giugno 2024 - ore 20:30
Piazza Pier Amato Perretta

Piero Dorfles – il cui cognome ha perso la Umlaut durante le vicissitudini narrate nel libro – con “Chiassovezzano” (Bompiani) sceglie di rievocare i mesi terribili dell’occupazione tedesca attraverso il racconto della casa, delle sue stanze piene di storia e di storie, del suo giardino, degli scantinati usati come rifugi antiaerei, della pantera nera che ne è il simbolo un po’ misterioso: perché ogni cosa, in quel luogo, parla di chi lo ha scelto e abitato.  

Nella Trieste della metà del Novecento quella dei Dörfles è una delle tante famiglie ebraiche assimilate, intensamente partecipe della vita culturale e civile della città. Giorgio – futuro padre di Piero – si converte e sposa Alma, e con lei rimane in città cercando di svolgere il suo lavoro di avvocato. Anche Gillo, con la moglie Lalla, continua la sua vita di viaggi e di incontri, ma si ritira in Toscana, perché le leggi razziali, la cui promulgazione Mussolini sceglie di annunciare proprio a Trieste, impediscono ai Dörfles di svolgere il loro lavoro.  

Nel 1943, con l’armistizio e l’occupazione militare tedesca, la fuga si fa inevitabile. È da quel momento che la tenuta di Chiassovezzano, nel comune di Lajatico, tra Pisa e Volterra, diventa il rifugio di questa particolare famiglia.  

 

Piero Dorfles dialoga con Sara Cerrato.  


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